sabato 29 marzo 2014

La casa-museo di Miguel de Cervantes




          "Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire"
                                                                                                       
                                                                                                               Italo Calvino 

          " Colui che legge molto e viaggia molto, vede molto e sa molto"

                                                                                                      Miguel de Cervantes

Il comune di Madrid ha autorizzato di recente l'utilizzo di georadar per ricercare i resti mortali di Miguel de Cervantes (1547-1616) che giacciono, sepolti da qualche parte, nei 3000 metri quadrati del Convento de las Descalzas Reales di Madrid. Si tratta di un monastero costruito nel cuore della capitale, nel famoso barrio de Las Letras - che annovera, oltre all'autore del "Don Quichotte", altri illustri scrittori che vi abitarono, come Lope de Vega, Francisco de Quevedo e Luis de Gongora - e che fa parte del patrimonio della città dal 1921. 

A quasi quattro secoli dalla morte del più importante scrittore spagnolo, considerato il padre della lingua spagnola e del romanzo moderno, si dà il via alle ricerche delle spoglie nel luogo in cui fu seppellito per suo volere, il 23 aprile 1616. I suoi resti non sono i soli ad essere andati dispersi; lo stesso è successo per altri importanti uomini del Siglo de Oro come Diego Velázquez, Lope de Vega e Calderón de la Barca. Una lapide posta sulla facciata del convento ricorda che in quel luogo fu sepolto per sua volontà ma anche perché fu grazie all'intercessione dei religiosi del convento che Cervantes fu liberato dai suoi rapitori.





Perché Cervantes ebbe, come si sa, una vita piuttosto tribolata e avventurosa. In  primo luogo, lottò sempre contro le ristrettezze economiche. Combatté nella battaglia di Lepanto del 1571, tra truppe cristiane della Lega Santa e truppe turche ottomane, durante la quale perse l'uso di un braccio. Fu poi catturato dai corsari e trasferito ad Algeri dove rimase come ostaggio per diversi anni. Algeri era a quel tempo un importante avamposto commerciale nel Mediterraneo ma, dato che la famiglia di Cervantes non aveva i mezzi per pagare il suo riscatto, egli poté tornare in Spagna, solo nel 1580, dopo ben quattro tentativi falliti di fuga. 




Trovò un paese profondamente cambiato; la delusione legata a quanto lo aspettava al suo ritorno ha contribuito al concepimento di uno dei capolavori della letteratura universale che narra delle disillusioni del suo autore, i cui sogni di gloria furono dissolti dal cambio di politica voluto da Filippo II che cessò di interessarsi al Mediterraneo per cercare uno sbocco oceanico che ottenne annettendo la corona portoghese. Il tramonto dei valori umanisti nei confronti della Controriforma; l'accusa mossa da parte di alcuni membri della Chiesa di essere un cattivo cristiano; la rovina economica della famiglia di Cervantes e un matrimonio di convenienza senza discendenza; un paese che nonostante i sogni di grandezza lasciava i propri eroi a marcire in carcere... La storia del Don Quichotte nasce dalle esperienze autobiografiche del suo creatore; le sue vicende sono sempre in bilico tra realtà e fantasia, speranze e fallimenti, nobili ideali contro terribili ingiustizie, smania di atti eroici e tremende cadute...




La casa-museo si trova ad Alcalà de Henares, città patrimonio dell'Unesco dal 1998, nell'edificio in cui gli studiosi ritengono che sia nato lo scrittore. E' costituita da tredici ambienti dislocati su due piani che si affacciano su un cortile interno dove c'è un pozzo. Le stanze sono ammobiliate con mobili e utensili dell'epoca. La casa-museo accoglie circa 150 000 visitatori l'anno.

Finalmente, nel 1605, all'età di cinquantotto anni, Cervantes vide pubblicata la prima parte del Don Quichotte: era un uomo scavato e magro, provato dalla vita, come il suo eroe letterario. Il successo arrivò ma non ci furono sensibili miglioramenti delle sue condizioni economiche. Già nel 1612 iniziarono a circolare delle traduzioni della sua opera in inglese e in francese. La seconda parte del suo libro uscì dieci anni dopo la pubblicazione della prima parte, nel 1615. 

Nella notte del 22 aprile1616 si spense a sessantanove anni, assistito dalla moglie e da una nipote. Avvolto nella tunica francescana e con il viso scoperto fu sepolto nel convento delle trinitarias descalzas, a Madrid. Un giorno dopo la sua morte, il 23 aprile dello stesso anno, moriva in Inghilterra il suo coetaneo,William Shakespeare. Si ignora tuttora il luogo esatto della sua sepoltura.



INFORMAZIONI
LA CASA-MUSEO DI CERVANTES
AD ALCALA' DE HENARES
Indirizzo: Calle Mayor, 48
                Alcalà de Henares
Tel: 0091 8899654
Orario: da martedì a domenica: 10.00/18.00
Chiusura: 1 gennaio, 24, 25 e 31 dicembre
Sito web: http://www.museo-casa-natal-cervantes.org/ 
Indirizzo email: museocasanataldecervantes@madrid.org




domenica 9 marzo 2014

La casa-museo di René Magritte





« Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto. »  

                                                                                                                                                      René Magritte


Nell'estate del 1930 René Magritte (1898-1967), uno dei maggiori esponenti del surrealismo, e la moglie Georgette Berger, vanno a vivere in un appartamento di Rue Esseghem n°135, a Bruxelles. Pensano di stabilirvisi per qualche tempo: vi rimangono ventiquattro anni.  Dal 1930 al 1954, quando si trasferiscono in boulevard Lambermont,  a Schaerbeek.

L'edificio è una palazzina in mattoni, a tre piani, costruita nel 1925. In questa casa Magritte ha dipinto circa la metà della sua opera (800 quadri e acquerelli): è qui che creò il suo laboratorio di pittura nel giardino e una piccola impresa di pubblicità che gli dà da vivere (studio Dongo). Magritte disegnò infatti, per mantenersi, delle carte da parati e numerosi cartelloni pubblicitari che chiamava con disprezzo "i miei lavori imbecilli". La casa di Rue Esseghem è legata al periodo più difficile della vita dell'artista che ancora non ha raggiunto la fama. La sua prima mostra, a Bruxelles, nel 1927, fu un disastro. Tutte  le sue opere - sessantuno in totale - furono attaccate dai critici. Lo stesso anno, partì con la moglie per Parigi, dove conobbe i surrealisti francesi, tra cui André Breton con il quale litigò alcuni anni dopo. Nel 1929, è ospite con la moglie da Dalì a Cadaqués, dove conosce Bunuel.

Il piano terreno veniva solitamente affittato dai coniugi Magritte. In questa casa si riunivano gli amici surrealisti belgi ogni settimana. Di solito, si mettevano a discutere di politica e di filosofia nella sala da pranzo o a volte in giardino.



La casa-museo è stata inaugurata il 5 giugno 1999. Alla morte di Georgette, nel 1986, i beni di Magritte furono venduti all'asta da Sotheby's e dal Palais des Beaux-Arts. C'è voluto un lungo lavoro per ricercare e mettere insieme i mobili e gli oggetti personali dell'artista che erano andati dispersi: per fare ciò, sono state utilizzate centinaia di fotografie dell'epoca, numerosi testi dei surrealisti e testimonianze per ricreare gli ambienti così com'erano e per restaurarli.  



Nel 1964, tre anni prima della sua morte, avvenuta nel 1967, Magritte dipinse uno dei suoi quadri più misteriosi, Il figlio dell'uomo. Un uomo con un cappello a bombetta e un completo scuro, è ritratto con una mela verde sul viso. Per quale motivo, una mela verde nasconde il viso dell'uomo ritratto? Tutta la vita Magritte si è divertito a smontare la logica apparente delle cose. C'è una sua frase che esprime bene il senso e l'anima del suo pensiero surrealista che sta dietro ogni suo lavoro: "non vediamo che un solo lato delle cose. è proprio l’altro lato che io cerco di esprimere”. Forse ne "Le Fils de l'homme" Magritte vuole sovvertire l'apparenza, a favore dell'altra prospettiva: l'altro lato, quello nascosto,  che si ritrova nel viso-mela dell'uomo. L'oggetto, che domina in una posizione del tutto fuori dal comune, è frutto dell'immaginazione dell'artista che, come in tutti i suoi quadri, si diverte a sovvertire ogni logica e ogni credenza, perché la creatività e l'immaginazione non hanno limiti. Ed è forse questo che gli preme dimostrare.

Il 15 agosto 1967 muore a sessantanove anni nel suo letto, nella sua ultima casa, in rue des Mimosas, a Schaerbeek.



        
                                                    Il figlio dell'uomo, olio su tela, 1964


                                                      




INFORMAZIONI

CASA-MUSEO RENE MAGRITTE
Rue Esseghem 135, 1090 Bruxelles
Tel/Fax : 0032 (0) 2 428 26 26

Sito web: http://www.magrittemuseum.be
E-mail : info@magrittemuseum.be


Sito della Fondazione Magritte: http://www.magritte.be  

Orario : Aperto tutto l'anno da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
(chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio).