martedì 29 luglio 2014

Claude Monet nella sua casa-atelier di Giverny





Chiunque visiti la casa di Claude Monet (1840-1926) a Giverny, un paesino di poco più di 500 abitanti, nella regione della Haute Normandie a circa 70 km da Parigi, non può fare a meno di notare la straordinaria somiglianza dei giardini ai quadri del grande pittore impressionista che li ha ritratti in numerose occasioni. Le famose tele delle ninfee che affiorano sull'acqua, i rami di salice che scendono al suolo, l'atmosfera luminosa dei quadri, fanno parte dei nostri ricordi. E' questo il motivo per il quale i giardini riscuotono un tale successo: risvegliano in ognuno di noi la memoria di alcuni tipi di piante e di fiori che abbiamo già visto da qualche parte, qualche tempo fa.

Monet era un pittore seriale. Forse potremmo perfino definirlo ossessivo compulsivo nella sua dedizione maniacale a ritrarre lo stesso paesaggio o lo stesso soggetto a diverse ore del giorno, a seconda delle varie stagioni e del tipo di luce. Fu lui il primo artista a prendere il cavalletto sotto il braccio per andare a dipingere "en plein air". Giverny era il suo mondo. Vi trascorse 43 anni della sua vita, dal 1883 al 1926, insieme alla seconda moglie, Alice Hoschedé, che sposò tardi, nel 1892, trattandosi di seconde nozze per entrambi e ai loro otto figli.




Adorava il giardinaggio e dedicava molto del suo tempo alla cura delle magnifiche piante del giardino, i cui fiori e specchi d'acqua erano stati concepiti come delle opere d'arte. Piante e fiori erano liberi di crescere senza costrizioni dato che Monet non amava i giardini ordinati. Scambiava bulbi e talee con i suoi amici e dichiarava: "Tutti i miei soldi sono per il mio giardino". Ma poi aggiungeva: "sono estasiato". Il suo gusto per l'arte giapponese lo spinse a costruire il ponte giapponese sullo stagno delle sue amate ninfee. 








Oggi, i quadri delle ninfee che Monet dipinse tutta la vita, dal 1895 al 1926, in un arco di trent'anni,  si trovano a Parigi, al Musée de l'Orangerie. Sono circa 300 i quadri dedicati ai fiori acquatici, di cui più di quaranta sono pannelli di grandi dimensioni. Nel 1966, quarant'anni dopo la morte del padre avvenuta nel 1926, Michel Monet, unico figlio sopravvissuto di Claude, morì in un incidente stradale. Aveva ereditato dal padre la proprietà di Giverny insieme a 82 tele del pittore impressionista e 130 quadri di pittori amici del padre, tra cui Renoir, Berthe Morisot, Sisley Signac e altri. Queste opere furono destinate per volere di Michel Monet al museo Marmottan Monet  (sito web: http://www.marmottan.fr/ ) di Parigi che si trova nel sedicesimo arrondissement, al numero 2 di rue Louis-Boilly, che possiede la più grande collezione al mondo di quadri di Monet.











FONDATION CLAUDE MONET
84, rue Claude Monet - 27620 - Giverny
Tel : 02 32 51 28 21 
Fax : 02 32 51 54 18 
La casa e i giardini di Claude Monet sono aperti tutti i giorni dal 1 aprile al 1 novembre incluso, dalle 9.30 alle 18.00. Ultima entrata alle 17.30