venerdì 11 dicembre 2015

Hans Christian Andersen a Roma






                                  "Roma ha aperto i miei occhi alla bellezza"

                                                                                                Hans Christian Andersen

Come tanti altri artisti stranieri prima e dopo di lui, anche Hans Christian Andersen (1805-1875) visse a Roma, in una casa al numero 104 di via Sistina, non lontano dalla casa dove risiedette Gogol. Una targa in marmo ci ricorda il suo soggiorno romano. Lo scrittore danese vi rimase un anno, dal 1833 al 1834, e durante quel periodo ebbe l'ispirazione per scrivere il suo primo romanzo "L'improvvisatore", pubblicato nel 1835, in cui si parla di un viaggio in Italia che il protagonista, un giovane ragazzo povero di nome Antonio, che ha diverse analogie con lo scrittore danese, fa visitando Roma, Napoli, Ercolano, Sorrento e diverse altre mete. Questo libro diede la notorietà internazionale ad Andersen, ancora prima delle sue celebri Fiabe.

A Roma in quel tempo viveva una colonia scandinava di artisti, tra cui figuravano personalità come lo scultore Thorwaldsen (1770-1844), il drammaturgo Ibsen (1828-1906), il poeta Atterhom  (1790-1855) ed altri che si riunivano al Caffè Greco, incontrandosi con scrittori e artisti stranieri, tra cui Goethe, Gogol, Byron e Liszt. Per Andersen, che era un viaggiatore instancabile, la sosta a Roma rappresentava il secondo di una serie di quasi trenta viaggi all'estero, in giro per l'Europa, e il richiamo verso il fascino esotico del sud e la bellezza dei suoi paesaggi e colori, nonché del suo patrimonio artistico.


   


Tante sono le amicizie con le personalità artistiche del tempo: i fratelli Grimm, il poeta Heine, Victor Hugo, Dumas padre, Dickens e i compositori Schumann, Mendelssohn e Liszt.

Chi volesse visitare la casa natale dello scrittore danese, dovrebbe recarsi in Danimarca, a Odense, nel cui centro storico si trova il museo Hans Christian Andersen: aperto nel 1908, costituisce uno dei musei più antichi dedicati ad uno scrittore. Poco prima di morire, il 4 agosto del 1876, fu acclamato in Inghilterra come il più grande scrittore vivente. Il suo funerale, celebrato nella cattedrale di Odense, fu imponente, per un uomo che era nato in una famiglia molto povera ed era diventato di casa in molte famiglie regnanti. Si racconta che prima di morire incaricò un musicista di comporre una musica per il suo funerale che doveva avere un ritmo lento, simile ai piccoli passi dei bambini, i suoi più fedeli lettori.


                                            
                                                        Constantin Hansen, ritratto di H. C. Andersen, 1836





  

                                    La casa natale Museo di H.C. Andersen, a Odense, Danimarca