mercoledì 25 dicembre 2013

La casa azul di Frida Kahlo a Città del Messico

                 



La vita di Frida Kahlo (1907-1954) è iniziata e si è conclusa nelle stanze della famosa Casa Blu (Casa Azul) di Coyoacan, un distretto di Città del Messico. E' lì, tra le pareti di quella che fu la sua casa di famiglia, che è nata e vissuta una delle donne artista più famose del mondo. La casa, dipinta in un intenso blu cobalto, ha diversi cortili interni ed è costituita da numerose sale distribuite su due piani che ci danno l'idea dell'universo creativo in cui visse e operò Frida. La sua vita tormentata e intessuta di dolore fu caratterizzata dalla passione per la pittura che sbocciò a seguito del drammatico incidente in cui, a 18 anni, si ritrovò con la colonna spezzata in più parti dalla sbarra in acciaio dell'autobus che la riportava a casa dalla scuola.

Le sue opere ci parlano del suo dolore,  ma anche della forza di carattere passione con cui vive ogni cosa; sono intimamente autobiografiche e legate alle sue condizioni fisiche, tanto da assomigliare alle pagine di un diario. In ognuna di esse racconta parte della sua vita con grande coraggio e con uno stile che è al contempo realistico e poetico. Fu legata sentimentalmente ad un altro grande artista del XX secolo, Diego Rivera (1886-1957), di oltre vent'anni più anziano di lei che sposò a 22 anni e al quale rimase sempre legata, nonostante la loro unione, piuttosto turbolenta, fosse caratterizzata da reciproche infedeltà, rotture (tra cui un divorzio nel 1939 e, dopo un anno, un secondo matrimonio) e una vita coniugale in cui passarono lunghi periodi vivendo separatamente. Ad un'amica confidò una volta: "Ho avuto due incidenti seri nella mia vita: uno quando fui investita da un tram e l'altro è Diego".


La colonna rotta, 1944

Amica di molti artisti, di lei Picasso disse: "Né Derain, né te, né io siamo capaci di dipingere una testa come quelle di Frida Kahlo". Nella casa-museo di Coyoacan si possono ammirare numerosi quadri di Frida (come il celebre "Viva la vida" del 1954 o "Frida e il parto cesareo" del 1931). Nella sala da pranzo vennero a colazione i numerosi amici artisti amici della coppia come André Breton, Leon Trotsky, Tina Modotti, Sergei Eisenstein, José Clemente Orozco e tanti altri. Tutti gli oggetti che sono esposti, dalla collezione di abiti a quella di farfalle, i pennelli e i libri, il cavalletto regalatole da Nelson Rockfeller, le stampelle e i corsetti.. ci parlano di lei, dei suoi sentimenti e dei suoi gusti. 


A lungo dimenticata, Frida Kahlo è oggi venerata come una delle artiste più influenti del XX secolo. Ambasciatrice della cultura messicana (è sua la riscoperta dell'arte e della cultura indigene) è considerata una delle pioniere del femminismo. Poco prima di morire, nel 1954, scrisse sul suo diario:"Attendo con gioia la fine e spero di non tornare più".




INFORMAZIONI
Calle Londres 247, Del Carmen Coyoacán, 04100
Tel: 5554 5999 / 56583256
Fax: 5658 5778


Orario: lunedì chiuso
martedì: 11:00 - 17:30 h
Da mercoledì a domenica: 10:00 - 17:30 h

Sito web: http://www.museofridakahlo.org.mx

Da segnalare che l'istituto Cervantes di Parigi offre gli itinerari
a Parigi di numerosi artisti di cultura ispanica, tra cui Frida Kahlo.
Per informazioni: paris.rutascervantes.es


martedì 10 dicembre 2013

La casa-atelier di Jackson Pollock e Lee Krasner a Long Island






Quando Lee Krasner (1908-1984), una nota artista astratta americana, andò a visitare per la prima volta lo studio di Jackson Pollock (1912-1956), considerato il capofila del movimento astratto espressionista, rimase molto impressionata dalla potenza e dall'intensità espressiva di quest'ultimo. Come riconobbe più tardi in un'intervista, si rese immediatamente conto della genialità di Pollock. Di fatto, la coppia Pollock Krasner costituisce uno dei numerosi sodalizi nel campo dell'arte.

Si sposarono nel 1945 e vissero insieme tra alti e bassi (Krasner, per dedicarsi alla carriera del marito, accettò di rimanere nell'ombra e ne sopportò le frequenti crisi depressive e l'alcolismo) nella casa di Long Island fino al 1956, quando Pollock morì ubriaco, a quarantaquattro anni, in un incidente automobilistico a circa un miglio da casa. In quell'ultima decade della sua vita produsse nella casa di Springs alcune delle sue opere più famose, come Autumn Rhythm (1950),  Lavender Mist (1950) o Convergence (1952). 

Grazie ad un prestito dell'amica  mecenate, Peggy Guggenheim, nel 1945,  i due lasciarono New York ed acquistarono una proprietà con una casa a Springs, un piccolo centro di East Hampton, a Long Island. A circa due ore di macchina da New York. La loro casa di artista non aveva né riscaldamento né acqua; fu solo nel dicembre 1949, dopo una personale di Jackson alla Betty Parsons Gallery che andò molto bene, che ebbero sufficiente denaro per fare i lavori di idraulica e installare il riscaldamento. La casa divenne presto un luogo d'incontro per artisti e scrittori come Willem De Kooning, Philip Roth, Kurt Vonnegut, Joseph Heller.

.
Una delle particolarità della casa è il pavimento in legno che è coperto dalla vernice che il massimo rappresentante dell'Action Painting, versava, schizzava, grattava sulla tela che era stesa al suolo e attorno alla quale lavorava. Dopo la morte di Pollock, nell'agosto 1956, Lee continuò a lavorare nella proprietà di Springs: poté finalmente dedicarsi interamente al suo lavoro, che aveva trascurato per sostenere il marito . Morì a 75 anni, nel 1984. 6 mesi dopo la sua morte, il MOMA (Museum of Modern Art) di New York le dedicò un' importante retrospettiva.





INFORMAZIONI  
Pollock-Krasner House and Study Center
830 Springs-Fireplace Road
East Hampton, NY 11937-1512
Tel: 001-631-324-4929
Fax: 001-631-324-8768

La casa si visita su prenotazione. Link: http://www.pkhouse.org
Orario degli Uffici:
Maggio-Ottobre: Martedì - Sabato, 10.00/17.00
Novembre–Aprile: Lunedì - Venerdì, 10.00/17.00


giovedì 28 novembre 2013

La casa-museo di Joaquin Sorolla a Madrid


                                                      

C'è una casa-museo a Madrid che da sola vale un viaggio. Si tratta della dimora di un celebre pittore, Joaquin Sorolla, conosciutissimo all'estero ma ancora poco noto in Italia. La prima mostra dedicata a questo artista valenciano è stata organizzata nel 2012 al palazzo dei Diamanti a Ferrara ed ha raccolto una grossa affluenza di pubblico. Sorolla (1863-1923), insieme a Boldini e Sargent, per citarne solo due, è uno dei massimi esponenti della Belle Epoque. I suoi quadri hanno la caratteristica di essere inondati di luce. Una luce accecante che supera persino quella delle tele di Turner e che è la luce mediterranea delle spiaggie di Valencia; tra tutte, quella del Cabanal merita di essere ricordata, in quanto gli era particolarmente cara.

Le tele sono perlopiù di grandi dimensioni, il che supponeva un intenso lavoro fisico, dato che Sorolla dipingeva quasi sempre "en plein air" come tanti artisti impressionisti, nei confronti dei quali si è però mostrato spesso critico, rivendicando il suo afflato per la tradizione naturalistica. Era nato solo diciotto anni prima di Picasso eppure, se quest'ultimo aveva rivoluzionato l'arte del XX secolo, Sorolla invece rimane saldamente ancorato alla tradizione. Raggiunse una grandissima notorietà in vita: tra il 1900 e il 1910 era conosciuto più di Picasso. Quando espose i suoi quadri alla Royal Academy di Londra, nel 1908, fu accolto come "il più grande pittore vivente". Poi, dopo la sua morte, rimase per un lungo periodo dimenticato per essere riscoperto in seguito.



La casa-museo di Madrid è stata costruita tra il 1910 e il 1911: il magnifico atelier ne costituisce la parte più interessante e consta di tre stanze allineate l'una nell'altra. E' accessibile direttamente dal giardino della casa. Vi sono cavalletti, pennelli, palette e colori che, oltre alle numerose tele affisse alle pareti e agli oggetti personali appartenuti al pittore, generano la sensazione che Sorolla vi abbia lavorato fino a qualche ora fa e che si sia momentaneamente allontanato..

L'interesse per Sorolla non fa che crescere, così come le sue quotazioni sul mercato dell'arte. Il quadro "Pescatori valenciani" del 1885 è stato venduto da Sotheby's, nel novembre 2012, per la cifra record di 4,65 milioni di Euro. Oltre alla casa-museo di Madrid, le sue opere possono essere ammirate nella sua città natale, Valencia, il cui museo di Bellas Artes possiede un'intera sala monografica con 42 opere del'artista. 

Secondo un articolo apparso su "El Paìs" lo scorso 15 ottobre, la Fundacion Bancaja che possiede 16 opere dell'artista valenciano ospiterà il prossimo anno un nuovo museo Sorolla a Valencia. E così Valencia aspetta il ritorno del suo artista più famoso.








Informazioni:

Sito web: http://www.museosorolla.mcu.es
Orario: aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, domenica e festivi, dalle 9.30 alle 20.00
Indirizzo: Via General Martinez Campos, 37 - 28010 Madrid 
Tel: 0034 91 3101584
Fermata metro: Iglesias

domenica 3 novembre 2013

3 novembre 2013

                                          Foto della casa di Axel Munthe a Capri

Ho deciso di dedicare questo blog alle case degli artisti. Perché dedicare un blog alle case degli artisti? Perché le case-museo rappresentano un patrimonio culturale spesso dimenticato e sottovalutato, mentre ritengo che possano essere uno strumento utile per completare la conoscenza che abbiamo di un artista che amiamo o ammiriamo. La casa è spesso lo specchio del nostro essere più profondo e per un artista costituisce un luogo dove trascorrere gran parte del  tempo per poter creare le sue opere. E' per questa ragione che la visita ad una di queste dimore può rappresentare il ritrovamento di un pezzo che va a completare un puzzle; aiutandoci scoprire aspetti sconosciuti della personalità di chi ci abitava.