domenica 9 marzo 2014

La casa-museo di René Magritte





« Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto. »  

                                                                                                                                                      René Magritte


Nell'estate del 1930 René Magritte (1898-1967), uno dei maggiori esponenti del surrealismo, e la moglie Georgette Berger, vanno a vivere in un appartamento di Rue Esseghem n°135, a Bruxelles. Pensano di stabilirvisi per qualche tempo: vi rimangono ventiquattro anni.  Dal 1930 al 1954, quando si trasferiscono in boulevard Lambermont,  a Schaerbeek.

L'edificio è una palazzina in mattoni, a tre piani, costruita nel 1925. In questa casa Magritte ha dipinto circa la metà della sua opera (800 quadri e acquerelli): è qui che creò il suo laboratorio di pittura nel giardino e una piccola impresa di pubblicità che gli dà da vivere (studio Dongo). Magritte disegnò infatti, per mantenersi, delle carte da parati e numerosi cartelloni pubblicitari che chiamava con disprezzo "i miei lavori imbecilli". La casa di Rue Esseghem è legata al periodo più difficile della vita dell'artista che ancora non ha raggiunto la fama. La sua prima mostra, a Bruxelles, nel 1927, fu un disastro. Tutte  le sue opere - sessantuno in totale - furono attaccate dai critici. Lo stesso anno, partì con la moglie per Parigi, dove conobbe i surrealisti francesi, tra cui André Breton con il quale litigò alcuni anni dopo. Nel 1929, è ospite con la moglie da Dalì a Cadaqués, dove conosce Bunuel.

Il piano terreno veniva solitamente affittato dai coniugi Magritte. In questa casa si riunivano gli amici surrealisti belgi ogni settimana. Di solito, si mettevano a discutere di politica e di filosofia nella sala da pranzo o a volte in giardino.



La casa-museo è stata inaugurata il 5 giugno 1999. Alla morte di Georgette, nel 1986, i beni di Magritte furono venduti all'asta da Sotheby's e dal Palais des Beaux-Arts. C'è voluto un lungo lavoro per ricercare e mettere insieme i mobili e gli oggetti personali dell'artista che erano andati dispersi: per fare ciò, sono state utilizzate centinaia di fotografie dell'epoca, numerosi testi dei surrealisti e testimonianze per ricreare gli ambienti così com'erano e per restaurarli.  



Nel 1964, tre anni prima della sua morte, avvenuta nel 1967, Magritte dipinse uno dei suoi quadri più misteriosi, Il figlio dell'uomo. Un uomo con un cappello a bombetta e un completo scuro, è ritratto con una mela verde sul viso. Per quale motivo, una mela verde nasconde il viso dell'uomo ritratto? Tutta la vita Magritte si è divertito a smontare la logica apparente delle cose. C'è una sua frase che esprime bene il senso e l'anima del suo pensiero surrealista che sta dietro ogni suo lavoro: "non vediamo che un solo lato delle cose. è proprio l’altro lato che io cerco di esprimere”. Forse ne "Le Fils de l'homme" Magritte vuole sovvertire l'apparenza, a favore dell'altra prospettiva: l'altro lato, quello nascosto,  che si ritrova nel viso-mela dell'uomo. L'oggetto, che domina in una posizione del tutto fuori dal comune, è frutto dell'immaginazione dell'artista che, come in tutti i suoi quadri, si diverte a sovvertire ogni logica e ogni credenza, perché la creatività e l'immaginazione non hanno limiti. Ed è forse questo che gli preme dimostrare.

Il 15 agosto 1967 muore a sessantanove anni nel suo letto, nella sua ultima casa, in rue des Mimosas, a Schaerbeek.



        
                                                    Il figlio dell'uomo, olio su tela, 1964


                                                      




INFORMAZIONI

CASA-MUSEO RENE MAGRITTE
Rue Esseghem 135, 1090 Bruxelles
Tel/Fax : 0032 (0) 2 428 26 26

Sito web: http://www.magrittemuseum.be
E-mail : info@magrittemuseum.be


Sito della Fondazione Magritte: http://www.magritte.be  

Orario : Aperto tutto l'anno da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
(chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio).


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